Nel Chianti, alla Bottega del 30, seduti a uno dei 30 posti, si gustano le specialità toscane, come la pasta fatta in casa con 30 tuorli d’uovo per ogni chilo di farina, e si impara anche a cucinarle.
Trenta motivi per piacere. Nel cuore del Chianti, in una casa colonica del’ 600 dove si respira un’atmosfera intima ed elegante, si può apprezzare la cucina buona, sincera e ricca di Franco Camelia ed Hélène Stoquelet, francese ormai completamente catturata dalla Toscana. I 30 accoglienti posti del ristorante hanno fornito lo spunto per il nome del locale, La Bottega del 30. Tra le gioie del palato proposte, qui si può iniziare con un’innovativa terrina calda di anatra con fonduta di pecorino delle Crete senesi e, in stagione, tartufo bianco. Sorprendenti gli spaghetti, da Guinness dei primati, fatti a mano con ben 30 tuorli d’uovo per ogni chilo di farina, conditi poi con crema d’ortica, porcini, nepitella e dadolata di pomodoro. La zuppa di fagiano viene resa cremosa, quindi arricchita da spinaci e crostini. L’anatra in porchetta, in controtendenza con i dettami della moda culinaria contemporanea, è cotta a lungo secondo l’antica tradizione e aromatizzata al finocchio selvatico. Gustoso anche lo sformato di carciofi con fegatini al Vin Santo. I dessert più amati sono la mousse di ricotta di pecora su un letto di amaretti con salsa di lamponi, l’inimitabile torta al cioccolato fondente fatta senza farina e la deliziosa mousse di cioccolata bianca. Il pane, fatto in casa, è di grande formato, come vuole la consuetudine locale, servito assieme ai grissini, al sesamo e al ciaccino, una sorta di schiacciata con pomodoro e origano. La cantina propone una notevole e meditata selezione di 400 etichette italiane e francesi.
A scuola di cucina chiantigiana. Una immersione totale di una settimana nella gastronomia chiantigiana. Con un corso di cucina tipica, cene nei migliori ristoranti della zona e degustazioni dei più famosi vini del Chianti. E’ quello che propone Hélène Stoquelet, chef de la Bottega del 30, che da aprile a giugno e da settembre a novembre organizza stage in un antico casale vicino al ristorante, dotato di una cucina attrezzata di tutto punto (foto sopra), forno a legna per il pane compreso.
I corsi, riservati a un massimo di otto persone, hanno il seguente programma: lunedì gli antipasti, martedì i sughi e el zuppe, mercoledì la pasta fresca, giovedì le carni e venerdì i dolci; possono essere frequentati per tutta la settimana oppure giornalmente, scegliendo il tema desiderato. Al termine dei corsi verrà consegnato un libro con le ricette sperimentate.
di Antonio Piccinardi