“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti. „. Henry Ford

Voglio iniziare citando qsta frase di Henry Ford trasferendola all’alta cucina perchè raramente, o forse mai ,ho assaggiato una cucina di vertice assoluto , in cui era anche così semplice identificarsi e sentirsi a casa in un bellissimo piacere di gusti sopraffini ed allo stesso tempo alla portata di ogni palato e di ogni pensiero / giudizio circa la ristorazione.
Spesso le barriere alzate dai grandi ristoranti ,non sono semplicemente economiche e fanno storcere il naso a tanti vuoi per le minime porzioni , vuoi per la costante ricerca della novità e della stranezza che non sono comprese o che diventano stucchevoli ed inutili.
La Bottega del 30 è la prova che chiunque può capire , apprezzare , gustare ed uscire felice da un ristorante di alta cucina.
Lo scenario è rustico /elegante , tra colline del chianti e borghi medioevali , il che è già un biglietto da visita non banale.
Ad accogliervi la proprietaria e Chef , gentilissima e giustamente orgogliosa di ciò che vi farà degustare e a cui va il merito di rendere comprensibile e godibile l’alta ristorazione ( ma forse sarebbe meglio dire arte in qsti casi ).
Ma veniamo alla cena.
Come antipasto ci è stato servito un assaggio di fiore di zucca con ricottina e a seguire di baccalà mantecato: eccellenti.
Per i primi piatti invece : spaghetti fatti in casa (con 30 uova ) conditi con tartufo e petto d’oca e raviolone con uovo all’interno ( quando tagliate il raviolo ,esce il rosso d’uovo in un favoloso fondersi di colori e sapori ) e tartufo nero: entrambi meritevoli di massimo dei voti ma in qsto caso le parole non possono rendere completamente i profumi e il gusto di qste due sublimi portate.
Come secondo un notevolissimo petto di quaglia disossato con ripieno di salsiccia e spinaci.
Per i dolci , se avete ancora spazio ( le porzioni non sono minimaliste ) , assaggerete i desserts del giorno , preparati con amore dalla Chef.
A noi il piacere di provare un trittico composto da tortino di cioccolato con menta piperita, semifreddo alle nocciole con burro saltao e sorbetto di ananas.
Carta vini molto interessante anche se personalmente mi son fatto guidare dal sommelier che con simpatia e professionalità mi ha fatto assaggaggiare un ottimo chianti.
A chiudere la cena non mancherà una piccola pasticceria freschissima e deliziosa.
Ottimo il pane .
Conto giusto visto il genere di locale ,stellato michelin (con grande merito a mio giudizio ) dal 1997.